Tutte a casa
Paese: Italia
Lingua: Italiano
Anno: 2021
Durata:
Ideato e scritto da: Cristina D’Eredità, Giovanna Cane’, Eleonora Marino, Elisa Flaminia Inno, Elettra Pizzi, Nina Baratta, Federica Alderighi, Francesca Zanni, Beatrice Miano, Antonia Fama, Flavia De Strasser, Raffaella De Donato, Rosa Ferro, Elisabetta Galgani, Viola Piccininni, Desiree Marianini
Regia e montaggio: Nina Baratta, Cristina D’Eredità, Eleonora Marino
Artwork: Chiara Fazzi
Musiche: Silvia Cignoli
Prodotto da: Collettivo Tutte a casa
In collaborazione con: Produzioni dal Basso, Il Nuovo Fantarca, 15|06 film, Consiglio regionale della Puglia – Sicurezza del Lavoro, Mujeres nel cinema, Differenza Donna, Stati Generali delle Donne
Distribuzione: La7D
Distribuzione online: Movieday
Sinossi
PORTARE LA VOCE DELLE DONNE NELLO SPAZIO PUBBLICO
TUTTE A CASA è un documentario composto da materiali video, girati con il proprio cellulare, da donne di estrazione sociale ed età diverse, durante lo tsunami sanitario causato dal Covid-19.
TUTTE A CASA mostra come, bilanciando estro, creatività e sconforto, le donne hanno saputo trasformarsi, andando al di là dell’inquietudine sui tetti e gli applausi dai balconi, cercando soluzioni alla costrizione, tra il lavoro non troppo smart e bambini da gestire.
È un documentario che indaga le reazioni dell’animo femminile: cosa ci spinge a reagire? In che modo si rinasce:più forti, più fragili? O semplicemente diverse?
Il progetto
“Tutte a casa – Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19” è un documentario sperimentale composto da video diari che raccontano come le donne vivono la pandemia da Covid-19. All’inizio del lockdown sedici filmmaker italiane si sono incontrate su un gruppo Facebook dedicato al cinema e hanno deciso di unire le forze, colte dall’urgenza di documentare il momento di crisi che si stava configurando, e hanno creato il collettivo “Tutte a casa”.
Il 17 Marzo 2020 è uscita la prima call pubblica lanciata sul web dal collettivo. Questo film è anche un processo di sperimentazione politica e creativa, in cui le risorse online sono utilizzate per dar voce alle donne in un momento di crisi. Ad oggi il progetto conta oltre 4.000 contributi di oltre 150 donne.
Approccio visivo
NEL FILM “TUTTE A CASA” RIUNIAMO FRAMMENTI DI VITE IN UN UNICO RACCONTO.
TUTTE A CASA è un lungometraggio partecipativo che mette insieme i materiali video girati in prima persona da donne molto diverse, creando contrasti, assonanze e rimandi. Si accostano confessioni personali, momenti di osservazione del quotidiano, soggettive rocambolesche. In un mosaico di vite e di volti, il montaggio sincopato tiene uniti i tasselli scomposti dalla crisi, allo stesso tempo aprendosi alla discontinuità e simultaneità che caratterizzano il linguaggio della comunicazione online. Il collettivo Tutte a casa, immerso tra le protagoniste del film, vuole anche testimoniare come la convergenza del digitale e gli inserti tecnologici (messaggi di testo su Whatsapp e Facebook, sequenze in full screen, rallentamenti a segnare la difficoltà di connessione, stop inattesi, chat di zoom, ecc.) possono funzionare da strumento creativo e partecipativo per la narrazione documentaristica.
Il Collettivo “Tutte A Casa”
Il collettivo “Tutte a casa” è nato per rispondere all’urgenza di vivere il presente di crisi attraverso la narrazione cinematografica di sedici donne, professioniste del settore, residenti in Italia, Regno Unito e Repubblica Ceca. La nostra sfida è stata di continuare a lavorare nonostante la crisi, creando qualcosa di utile e rappresentativo dell’esperienza che stiamo vivendo. Legate da questa urgenza, abbiamo fondato il collettivo e sottoscritto il “Manifesto per la partecipazione” che espone i nostri obiettivi politici e artistici per il progetto, così abbiamo iniziato a sperimentare come organizzare, dirigere e produrre il film a distanza, collaborando quotidianamente con i personaggi per la co-creazione della narrazione del film. Il collettivo ha creato una struttura open source di interazione online, applicando strumenti delle politiche dal basso e delle community online.
Trailer
Note di regia
Attorno al progetto si è creata una comunità di donne che quotidianamente si interroga sugli stravolgimenti di questa quarantena nelle loro vite. L’auto narrazione, attraverso il cellulare, diviene una forma di autodeterminazione del proprio punto di vista. La regia non è demandata, ma è realmente partecipativa e orizzontale, per questo il film è un esperimento unico all’interno del panorama dei social movie.
Le protagoniste e le registe del collettivo “Tutte a casa” si confrontano quotidianamente online per co-creare il racconto collettivo della pandemia. I video-diari mostrano punti di vista intimi e originali, proprio perché sono girati da donne di diversa estrazione e provenienza: medici, infermiere in prima linea, donne che hanno contratto il virus e trascorrono le giornate in isolamento severo dal resto della famiglia, madri alle prese con i figli rinchiusi in un appartamento, donne che hanno perso il lavoro, insegnanti e studentesse alle prese con una nuova didattica, adolescenti pronte ad esplodere.
Il film è una rappresentazione intima ed empatica dell’esperienza delle donne durante la Pandemia. Non filtrato, vero e crudo.
Foto di scena
Stampa
Il Messaggero: “Per realizzare questo ritratto corale al femminile, le autrici del progetto lanciano la call e invitano a partecipare a questo diario collettivo scritto e filmato da molteplici mani, attraverso la realizzazione di brevi video-diari”
Video.corriere.it: “Una testimonianza della realtà e del quotidiano stravolto dalla pandemia. Dalle proprie case, o dal lavoro, per chi deve andarci come le infermiere, sono in tante che stanno contribuendo alla realizzazione del documentario, una narrazione collettiva al femminile, per generare un racconto del momento storico che stiamo vivendo”
Mymovies.it: “Una proposta già in lavorazione: Tutte a casa – Donne, Lavoro; Relazioni ai tempi del Covid-19″, è il progetto di documentario partecipato ideato da un gruppo di professioniste dello spettacolo: documentariste, sceneggiatrici, autrici teatrali che si sono incontrate nel gruppo Facebook “Mujeres nel cinema”.”
Ansa: “Una narrazione collettiva che sia in grado di generare anche una riflessione successiva sul momento storico che stiamo vivendo, realizzando così anche un vero e proprio archivio capace di testimoniare questa pagina fondamentale della nostra storia”.
La 27esima ora, corriere.it: “C’è la dottoressa uscita dalla terapia intensiva che dice:«Oggi sono felice perché siamo riusciti a fare respirare un paziente da solo, staccato dalle macchine». C’è la mamma che spiega il coronavirus al suo bambino con una favola. C’è chi festeggia il privilegio di avere una terrazza per uscire e prendere un po’ d’aria. Tante storie”.
Huffingtonpost: “La narrazione come risposta a un bisogno, dunque, ma anche come invito a trovare le parole per raccontare una crisi inimmaginabile fino a poco tempo fa. Raccontare per riflettere, mettendo al centro il punto di vista femminile in un momento in cui la narrazione “ufficiale” del virus è tutta al maschile”.
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